Il Toscanario, ovvero “Parole usate in zone toscane”
di Giancarlo Carmignani
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altro, pron. con un significato particolare quando viene detto: “All’altro che ‘un ci casco!”: c’è mancato poco che non cadessi per terra o, in senso figurato, nell’inganno, oppure nell’espressione “’Un c’è altro che venga”: a meno che non venga
amaro, agg. per lo più, ma compie la funzione di avverbio di una particolare intensità quando è seguito da “sfegatato” o “appestato”: molto, ma proprio molto amaro
ameriano, agg. e s.m.: americano. Si pensi al fatto vero accaduto quando una persona presso Fucecchio, nelle ultime fasi della seconda guerra mondiale, pensava che fossero arrivati dalla direzione delle Botteghe gli Americani e quindi cominciò a urlare: “L’ Ameriani! L’Ameriani!” ripetendolo con un grido di entusiasmo e invece erano i tedeschi! Quanto profonda fosse stata la sua delusione si può facilmente capire. Esiste anche una variante aferetica di Americani: “Meriani”, anch’essa in disuso e ben più di Ameriani
amìo, s.m.: amico, ma più che da noi in pisano e c’è chi è arrivato addirittura a dire in livornese, cambiando il genere, a questa specie di gioco di parole: “ ’Un è mia ‘na mia amìa, è ‘n amìa della mi’ amìa” (B. Gianetti e V. Marchi): non è mica una mia amica: è un’amica della mia amica
ammeggià’, v.intr. storpiatura fucecchiese per assimilazione, ma in disuso, al posto di armeggiare: affaccendarsi (M. Catastini)
Presentazione del 4/2/2015, https://www.montaione.net/il-toscanario/
Il prossimo appuntamento con questa rubrica è previsto per il 2 giugno