di Giancarlo Carmignani
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fuggì’, v.intr. e tr.: fuggire. Modo di dire: “Ascappa e fuggi” in fretta e furia come “A mordi e fuggi”
fumacchio, s.m. tosc.: “pezzo di legno semicarbonizzato che manda ancora fumo” e, un tempo, ciò che s’innalzava da pentole d’acqua bollente per far lievitare, appunto grazie al vapore acqueo, dentro la madia, la pasta per la schiacciata di Pasqua
fumaiòla, s. f.: fumo, per es. nell’interiezione “Che fumaiola!”, nell’ambito del linguaggio familiare
fumino, s.m.: individuo irascibile, chiaramente derivato da “fumo”, in cui può finir appunto l’ira da fiammata quale era. Comunque dal soprannome Fummino, un tempo esistente a Fucecchio, possiamo dedurre che la parola potesse esser pronunciata col raddoppiamento o geminazione della -m-, come avveniva nel Pisano
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