Sara Scali e la cupola di S. Regolo

Nel giorno del Santo Patrono il regalo più bello a San Regolo

Domenica 1. settembre tra le ore 18 e le 19, nella Parrocchiale di San Regolo, si è svolta la cerimonia di benedizione della nuova cupola della chiesa. Officiato da S.E. Mons Vescovo Alberto Silvani, e alla presenza dei diversi rappresentanti dell’amministrazione comunale, l’evento è stato sottolineato anche da un intervento del sindaco che ha ricordato, tra l’altro, quanto il nostro parroco Don Luigi Campinoti ha fatto fino adesso a Montaione durante il proprio incarico parrocchiale. Mons Silvani ha interpretato il significato religioso della cupola che si protende al cielo e verso il cielo.

Infine da rilevare il ricordo a Sara Scali: colei che con il suo lasciato ha voluto e permesso alla chiesa di San Regolo di avere nuovamente, dopo oltre settanta’anni, la sua cupola che adesso è visibile non solo più dall’interno, ma anche esteriormente.

Rino Salvestrini, che ha conosciuto la nostra concittadina Sara, la ricorda così, come amica e come collega:

“Ho conosciuto la maestra Sara Scali circa 60 anni fa in occasione di un concorso magistrale. Poi siamo stati colleghi per tanti anni e siamo divenuti anche amici oltre che colleghi.

Sara abitava in affitto nel vicolo Fiore, poi si trasferì in via Chiarenti in una casa sua acquistata con i semplici commerci di Angiolino detto Guscino, con le cuciture di mamma Ida, ma soprattutto con i risparmi sul suo stipendio di maestra.

La casa di Sara era sempre aperta a tutti, alle colleghe, alle amiche, ai conoscenti. Non era necessario telefonare prima, era sufficiente suonare il campanello che qualcuno apriva, sempre. Non possiamo dimenticare le serate estive nel fresco giardino a bacìo; e poi le serate invernali nella cucina davanti al fuoco del caminetto.

Senza dimenticare le tante cene di fine anno con la casa zeppa di amici e pregna dell’odore della carne ad arrostire sui carboni del caminetto.

Sara riceveva a braccia aperte, metteva via la massa di stoffe con i ricami in corso e ti faceva sedere al tavolo di cucina davanti alla ciotola di caramelle e di cioccolatini.

Ci capitavo anch’io, più spesso erano presenti le insegnanti soprattutto, mia moglie, Rosanna Maestrelli, Paola Bruschi, Maria Luisa Nencini, ed anche Amneris Bettarini, Maria Teresa Bruschi, Gisella Bigazzi, Adele Morini e tante altre persone anche non insegnanti e per tutte cito i coniugi Ciulli della Posta e i Bertolotti.

E giù tante chiacchiere, ma anche discorsi seri di scuola e di vita, soprattutto tanta compagnia.

Ricordo che spesso Sara, parlando di Montaione dalla Porta Grande alla Porta Piccina, si soffermava con rimpianto a parlare della cupola della chiesa di San Regolo, luccicante come la ricordava nella sua infanzia, prima che fosse coperta da quel capanno protettivo nel periodo dell’ultima guerra, meravigliando gli amici che non l’avevano mai ammirata.

Sara diceva che il suo sogno era quello di vederla di nuovo sotto il sole come una volta, ma rimase un sogno, anzi una promessa, perché come figlia unica asseriva sempre di lasciare la sua casa, faticosamente guadagnata, alla parrocchia per riscoprire la cupola della chiesa di S. Regolo, il santo che oggi 1° settembre festeggiamo come patrono.

Ora la promessa è stata mantenuta, il sogno si è avverato, grazie all’interessamento di Don Luigi Campinoti, del Consiglio parrocchiale e dei tecnici.

Ma c’era anche Sara, e noi riconosciamo il suo merito per aver proposto, sostenuto, finanziato e ottenuto di cancellare, dopo 75 anni, l’ultima traccia della guerra.

Oggi celebriamo un avvenimento postumo, perché Sara è deceduta, ma forse Sara è qui con noi, guardatevi attorno certamente la potrete vedere viva nei ricordi di tante amiche e amici presenti.

Ciao Sara e tante grazie per la cupola della chiesa del tuo paese.”

 

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