Cinema d’autore. Un gran fine settimana da venerdì 7 a domenica 9 novembre

CAMBIARE CON STILE, il cinema multiforme di LOUIS MALLE,
si avvia verso la conclusione l’omaggio che il Circolo del Cinema l’Angelo Azzurro rende a Louis MALLE, questa settimana i due leoni d’oro di Venezia. Un occasione più unica che rara per ripercorrere le tappe fondamentali di un autore prolifico e multiforme, inclassificabile per la storia del cinema francese ed europeo.

atlantic cityVenerdi 7 novembre ore 21,15
una lieta sorpresa per il pubblico in sala con un fuori programma dal film “Tre passi nel delirio”: con la regia di Roger Vadim, Louis Malle e Federico Fellini
il 2°episodio WILLIAM WILSON. (Francia 1968) 25’ A seguire ATLANTIC CITY (Atlantic City) 1980, 105’ Regia: Louis Malle con con Burt Lancaster Susan Sarandon, M. Piccoli
Lou, un grigio balordo che si fa mantenere da una tardona, ha un’avventura con la giovane Sally di cui assume la protezione uccidendo due gangster che la perseguitano. Sapientemente ambientato nella cornice della Dominato da un ottimo Lancaster, diretto con intelligenza da Malle in scene d’amore e violenza. Leone d’oro a Venezia ex aequo con “Gloria” di J. Cassavetes famosa città termale decaduta, è un dramma gangster dove contano i personaggi più che l’azione.

arrivederci ragazziSabato 8 novembre ore 21,15
Incontro con il critico cinematografico TULLIO MASONI,
a seguire
ARRIVEDERCI RAGAZZI (Au revoir les enfants) 1987, 103′; Regia: Louis Malle, con Gaspard Manesse, Raphael Fejto, F. Racette
che sarà replicato nel pomeriggio di Domenica 9 novembre ore 17,30
Tre ragazzini ebrei, clandestinamente ospitati in un collegio cattolico, sono prelevati, in seguito a una spiata, dagli sgherri della Gestapo col direttore del collegio. Leone d’oro a Venezia ‘87. Nella carriera di Malle è, dopo Il soffio al cuore, il 2 film esplicitamente autobiografico, il più vicino a Truffaut e non soltanto per l’argomento. Meno originale, forse, ma emotivamente più oinvolgente (con qualche concessione agli stereotipi) di Lacombe Lucien, anch’esso ambientato nella Francia di Pétain, conta per la cura dei particolari e dell’ambientazione, la ricchezza delle invenzioni, una pagina di alta retorica didattica (l’omelia del padre direttore), un epilogo straziante.

Presso la sala del Cinema Teatro Scipione Ammirato, Piazza Gramsci, Montaione

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