C’è STINO…Il cestino portatile creato dai ragazzi

C’E’  “STINO”, IL CESTINO PORTATILE CREATO DAI RAGAZZI

Il Comune di Montaione, in continuità alla sua politica di salvaguardia e valorizzazione dell’ambiente portata avanti da molti anni, ha realizzato “STINO”- in collaborazione con le scuole primaria e secondaria – un progetto di “cestino portatile”.

Si tratta in sostanza di un contenitore dalle dimensioni estremamente contenute, realizzato in plastica riciclata e riciclabile, in grado di ospitare cicche, chewing-gum, cartacce e altri rifiuti che diversamente potrebbero finire a terra o che, se per terra, possono essere facilmente raccolti, con un gesto semplicissimo.

I mozziconi di sigaretta, oltre a costituire degrado dei luoghi pubblici, sono il rifiuto più importante del pianeta, non sono biodegradabili in tempi brevi, contengono oltre 4000 sostanze chimiche pericolose, non sono facilmente rimovibili dai mezzi di pulitura delle strade e possono provocare incendi.

Il progetto, promosso dall’assessore alla scuola Cristina Martini e dal consigliere comunale con delega alla comunicazione e partecipazione Enrico Senesi, ha visto coinvolti i ragazzi della scuola primaria e della scuola secondaria, che hanno creato la grafica e lo slogan per due cestini portatili. Le proposte dei ragazzi sono state giudicate da una commissione in seno all’ente comunale, che ha scelto le due opere finali.

I cestini portatili sono stati prodotti in duemila unità e saranno distribuiti come gadget in primis agli alunni delle nostre scuole ma anche agli abitanti e ai turisti. Al cestino portatile è stato dato anche un nome, derivato proprio dalla parola cestino stessa: “Stino” che si presta a slogan del genere “C’è Stino il cestino”.

Oggi, in presenza del Sindaco Paolo Pomponi, della Giunta Comunale e dei docenti che hanno collaborato al progetto, ogni alunno delle scuole di Montaione ha ricevuto un cestino portatile.

Si ringraziano i docenti e i ragazzi della scuola di Montaione per la costante collaborazione e l’attenzione fondamentale che come nuove generazioni, prestano verso il nostro futuro.

 

Umberto Bencic presenta la sua opera “Il Fuoco”

Sabato 01 ottobre 2022, alle ore 15.30, presso la Sala-Teatro di Villa Serena, gli operatori della struttura, unitamente alla Direttrice, al Sindaco ed alla Giunta Comunale, alla presenza degli anziani residenti, incontreranno Umberto Bencic, uno degli ospiti più longevi della RSA, che all’età di 101 anni vanta all’attivo ben 14 volumi pubblicati. Ed uno, l’ultimo lavoro svolto ed ultimato lo scorso anno, che a breve verrà edito a cura dell’Amministrazione Comunale.

In tale occasione, su indicazione dell’autore, verrà presentata l’opera da Bencic definita come la più significativa dal titolo “Il fuoco”, poema che delinea in toni poetici il percorso dell’uomo attraverso la sua evoluzione e la costante tendenza all’autodeterminazione, unica vera forza che lo porterà a realizzarsi come nucleo e soprattutto come identità all’interno della propria famiglia.

Bencic regalerà ancora una volta momenti preziosi a testimonianza della sua vita così ricca e piena di esperienze.

A seguire, un piccolo rinfresco offerto dalla struttura, per omaggiare lo scrittore e gli ospiti presenti.

Salvestrini: Scorci di vita a Montaione agli inizi del 1900

Scorci di vita a Montaione agli inizi del 1900
attraverso ricordi e aneddoti raccontati da Livio Bini

A cura di Rino Salvestrini e Livio Bini (rino.salvestrini@montaione.net)

Agli inizi del secolo Montaione era un comune abbastanza grande: infatti, comprese le frazioni di Castelfalfi, Catignano, Collegalli, Iano, Le Mura, Santo Stefano, San Vivaldo, Sughera, Tonda, Varna e Gambassi (che adesso fa comune a sé), contava circa 11.000 abitanti. In splendida posizione collinare, questo antico borgo medievale, di cui conserva le principali strutture urbanistiche, si era arricchito nel tempo di varie residenze signorili, compreso il palazzo del podestà, di piazze, piazzette e vicoli: il tutto sempre ben tenuto e valorizzato.
Oltre ai possidenti di terreni, vi abitavano molti artigiani, bottegai, piccoli proprietari e operai salariati. In genere vi si viveva in pace e tranquillità, almeno finché le guerre e la politica non incominciarono a seminare distruzioni ed esasperazione nell’animo di tanta gente. I divertimenti erano pochi, fatta eccezione per il servizio in piazza della filarmonica locale durante le varie festività, e per il gioco delle bocce o delle carte. Comunque non mancavano luoghi ed occasioni d’incontro e di aggregazione, come il “doccio” o il lavatoio per le donne, la scuola di lavoro dalle suore per le ragazze, l’oratorio o i giochi in strada, oltre alla scuola, per i ragazzi (anche se pochi di loro avevano del tempo libero, dovendo lavorare con i genitori), ed i caffè con biliardo per gli uomini.

Alcuni di questi, quando gl’impegni di lavoro lo permettevano, s’incontravano anche a gruppetti in diverse botteghe di artigiani per discutere di politica, commentare il giornale, o parlare degli avvenimenti locali. Infatti, io che facevo il calzolaio non ero mai solo in bottega. Avevo messo una panchina di fronte al mio banchetto e lì c’era il ritrovo di amici, come l’avvocato Salvadori, il so’ Guido Burchianti, Dario Falchi, Beppe Taviani, ecc..

Così, oltre ad apprezzare la loro compagnia, venivo a conoscenza di tutti gli avvenimenti del paese e dei dintorni. Pertanto i brevi aneddoti che riporto di seguito sono proprio il ricordo di fatti realmente avvenuti e testimoniati da chi, direttamente o indirettamente, li aveva vissuti. Quindi, anche se di per sé sono molto semplici, fanno emergere uno spaccato di vita quotidiana in un paese del fiorentino nei primi decenni del 20° secolo.

Scarica Scorci di vita a Montaione agli inizi del 1900 (pdf, 38 pagine)

 

 

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