Montaione 20 aprile 1220 -20 aprile 2020

Auguri Montaione.

Sono 800 anni dall’incastellamento di Montaione

Per celebrare questa importante ricorrenza per la nostra comunità, l’amministrazione comunale aveva pensato a varie e interessanti iniziative che purtroppo, data l’emergenza in corso, sono state rimandate.

Fra queste anche la realizzazione di un apposito logo, indicendo un concorso fra gli studenti del 4. anno dell’indirizzo di grafica dell’Istituo Enriques di Castelfiorentino. La giunta comunale ha scelto il logo realizzato dallo studente Francesco Bertini cui vanno tanti complimenti

I 12 fondatori di Montaione – 1220-2020 Il castello di Montaione ha ( almeno!) 800 anni!

Se fino all’anno scorso la data di fondazione del nostro paese era rimasta incerta per mancanza di una sicura documentazione, oggi, un importante ritrovamento ci permette di ricostruire con sufficiente esattezza la nascita del nostro “castello”. Un documento, datato 4 aprile 1220, rinvenuto fortuitamente in una biblioteca di Orvieto dallo storico Bruno Figliuolo illumina l’origine del nostro paese. Non si tratta di un vero e proprio documento di fondazione, ma fotografa il momento in cui i “fondatori” di Montaione promuovono il suo popolamento con la vendita di lotti all’interno della cinta muraria la cui costruzione non è peraltro, come ci dice il documento stesso, ancora ultimata. Sulla collina erano certamente già presenti insediamenti abitativi che adesso si decide di difendere con una cinta muraria ed organizzarne in comunità i residenti. Si può dunque ragionevolmente supporre che le origini di Montaione, come castello di “seconda generazione” debba risalire a pochi anni prima, non oltre il primo decennio del 1200. Ma chi sono i fondatori e perché decidono la costruzione di questo, per l’epoca, grande castello? Sono 12 notabili della zona, possidenti, già noti per incarichi pubblici nei vicini liberi comuni, l’elite economico-sociale potremmo dire, che intendono, con questa fondazione, tutelare la loro autonomia insidiata dal potente Vescovo di Volterra. La loro decisione è sollecitata anche dalla presenza, del già costituito castello di Gambassi, in orbita volterrana e dal passaggio, sotto la medesima tutela, nel 1183, del castello, vicinissimo, di Figline. Sono sostenuti in questa loro ardita decisione dal comune di S.Miniato cui infatti resteranno legati fino alla definitiva sottomissione, nel 1369, a Firenze e, amministrativamente, anche oltre. S.Miniato vedeva infatti con favore il sorgere, sui suoi confini meridionali, di un castello, importante baluardo a difesa delle mire espansionistiche dell’invasiva e potente Volterra.

Di questi 12 uomini, nostri predecessori, che potremmo considerare, non senza un velo di commozione, i padri dei nostri ordinamenti democratici, si conoscono anche i nomi: Gentile fu Paltonieri, Angelerio fu Bernardino, Bonaccorso fu Novellone,Orlandino e Bernardo di Barone,Guglielmo Spada, Buonaccorso fu Benno, Arnaldo, Tancredi, Boldrone, Ugolino fu Martino, Giacomo fu Bulgarino, A tutela e garanzia di un futuro ordinato e civilmente corretto del castello si danno, da subito, una organizzazione comunale; due di essi sono infatti nominati “consoli”garanti appunto e controllori di tutta la collettività.

I castelli

La definizione di castello è: residenza fortificata. Ma castello può indicare due tipologie abitative. Ci sono i castelli per antonomasia, quelli sorti prima o intorno all’anno 1000, fortezze turrite, abitate da un signore, feudatario o vassallo dell’imperatore; sono i castelli cosiddetti di “prima generazione”.

Tutto attorno a queste dimore signorili fortificate nacquero poi raggruppamenti di casupole di lavoratori e dipendenti della famiglia gentilizia che vennero a loro volta cinte da mura allargando così il perimetro della zona protetta.

Ci sono poi i castelli cosiddetti di “seconda generazione” che cominciano a sorgere dopo il 1100. Sono, questi, più propriamente, villaggi fortificati, sorti, non per volontà di un potente signore, ma, potremmo dire “dal basso”, voluti dai residenti che, liberatisi dal predominio dei feudatari, si organizzano e si difendono anche con la costruzione di agglomerati urbani fortificati e cinti da mura. E’ appunto il caso di Montaione. Si riconoscono perché l’andamento delle vie è longitudinale e non a cerchi concentrici e per l’assenza, al loro interno, di un palazzo o mastio che domina invece nei castelli di più antica fondazione. Sempre presente, significativamente, invece il palazzo pretorio, sede degli organismi comunali. Quindi quando si dice “castello di Montaione” si intende tutto il paese, cinto da mura; non c’ è da ricercare un castello-fortezza al suo interno.

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