Il Toscanario, ovvero “Parole usate in zone toscane”
di Giancarlo Carmignani
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aesco, s.m.: ésca: termine presente a Massarella almeno diversi anni fa, ma piuttosto strano, non giustificabile neanche dal punto di vista etimologico , dal momento che “esca” deriva dal latino “edere “ =mangiare” (De Mauro)
affàr, s.m.pl..: affari, di cui è un troncamento nel contesto del discorso: “Enno affar seri” : sono affari seri, è una grave situazione, come in pisano, ma ormai raramente
affittale, s.m.: quantità predeterminata di “grano e miglio da consegnare annualmente in agosto e in settembre” nella “seconda metà del Duecento” (A. Malvolti). Nel Medioevo esisteva addirittura l’affittale di Fucecchio, da cui dopo il Trecento il termine sembra scomparso senza che mi risulti presente altrove, mentre nello Statuto dello stesso Comune del 1307-1308 se ne parla per la misura dei cereali e serviva –pare- come punto di riferimento per i contratti d’affitto
Affria: Africa, ma sulla pronuncia toscana “Affrica” (questa spiega l’agg. tosc. “ affricano” e quello anche fucecchiese non ancora scomparso del tutto “affriano”) col fenomeno del rafforzamento consonantico dopo la vocale iniziale nelle “toniche sdrucciole” (come in “attimo, cattedra, collera, macchina, ecc.”) la quale aveva avuto grande diffusione “fino a tutto l’Ottocento”, “ha finito per prevalere in seguito alla guerra etiopica” in italiano “la forma Africa, che riproduceva esattamente” la forma latina del nome (DELI, citando il Migliorini)
affrinzellato, agg.: spiegazzato (detto di un vestito), ma alla lettera vorrebbe dire “ricucito male”, dal momento che “frinzello” significa “ricucitura fatta male”
Presentazione del 4/2/2015, https://www.montaione.net/il-toscanario/
Il prossimo appuntamento con questa rubrica è previsto per il 14 aprile