Il Toscanario, ovvero “Parole usate in zone toscane”
di Giancarlo Carmignani
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arzàvola, s. f. : alzàvola, uccello ( presente anche nel Padule di Fucecchio) simile al germano, di cui condivide il genere; infatti è chiamato pure “germanella” e il suo nome scientifico è “Anas crecca”: Devoto-Oli
arzigogolamento, s.m.:arzigògolo, usato con il prolungamento “arzigogola mento” anche da Indro Montanelli sia pure al plurale
arzigògolo, s.m.: cosa lambiccata o addirittura scarabocchio (in lucchese “arcigògolo”), forse dal greco “archaiologéo” = “ discuto di antichità o di cose fuori tempo” (DEI), etimo giustificabile almeno quando arzigògolo significa come in italiano “pensiero tortuoso” (DISC)
aschioso, agg.: astioso, anche in pisano, così come il sostantivo da cui esso deriva: “aschio” al posto di astio, ma sono due parole in declino. Si tratta di un processo inverso a quello del toscano “stioppo” rispetto a “schioppo”
asciuttóre, s.m.: “tempo di aridità, siccità” (in Campania “sìccita”), di “uso comune nel parlare fiorentino” verso il 1863 (P. Fanfani) e almeno fino a pochissimo tempo fa anche nel contado fucecchiese
Presentazione del 4/2/2015, https://www.montaione.net/il-toscanario/
Il prossimo appuntamento con questa rubrica è previsto per il 25 agosto