di Giancarlo Carmignani
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Iddio, s.m.: Dio, ma deriva da “il Dio”, con l’ “assimilazione di tipo fiorentino” (F. Fochi) come nel caso del detto locale: “Se d’un male vuoi guarire, prega Iddio di non l’avere”, cioè di non averlo
ideoso, agg.: chi ha molte idee, ma solo allo stato velleitario oppure idee bislacche, che scava, come si suol dire in fucecchiese, “di sottoterra”
ìeh!, interiez.: sì ironico, equivalente a no, figuriamoci! Si tratta di una interiez. usata da noi, ma molto di più nell’area fiorentina
imbaccinà’, v. tr.: imbaccinare, cioè “stendere sull’aia uno strato di sterco di vacca intriso d’acqua” (M. Catastini), ma è un verbo caduto in disuso per un motivo ben comprensibile: chi fa più un’operazione del genere da noi?
imbarazzo, s.m.: malessere, per es. l’espressione “Provare un imbarazzo d’intestino”: avvetire un certo malessere all’intestino. Il sost. è un deverbale d’“imbarazzare”, che in definitiva deriva dal portoghese “embaraças” = “impedire col laccio (baraço)” (DISC)
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Il prossimo appuntamento con questa rubrica è previsto per il giorno 28 maggio 2019