di Giancarlo Carmignani
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magro, agg. usato in modo iperbolico quando viene detto di una persona: “E’ magra come una morte secca”, in tosc. “raffigurazione iconografica della morte rappresentata come uno scheletro che impugna una falce” (De Mauro)
maialaio, s.m.volg.: sudiciume anche dal punto di vista etico (e così pure “sudiciumaio”), come quando viene detto con repulsione di fronte a uno spettacolo indecente: “Che maialaio!”
malanno, s.m. usato anche nell’espressione “Male, malanno e uscio addosso!” (anche a Firenze, ma con gli articoli: R. Raddi) per indicare un male che se ne aggiunge a un altro accentuandone la gravità
male, s.m. usato anche nell’espressione “Pigliassene a male”: “aversela a male”, “offendersi” (DISC) di un’azione ritenuta offensiva, appunto, e un tempo nel proverbio, molto probabilmente d’origine contadina: “Mar vorsuto ‘un è mai troppo!”: il male voluto non è mai eccessivo: se uno il male se lo procura, non si lamenti poi attribuendone la colpa ad altri (C. Lapucci). A Fucecchio esiste ancora il modo di dire: “Fagli der bene agli asini: Gesù se n’ha per male”: a chi non se lo merita se n’ha a male, cioè non l’apprezza, neanche Gesù
Presentazione del 4/2/2015, https://www.montaione.net/il-toscanario/
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Il prossimo appuntamento con questa rubrica è previsto per il giorno 4 febbraio 2020