Il Toscanario

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di Giancarlo Carmignani

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malintesa, s.f.: “cattiva intesa”, secondo il DEI calco del fr. “malentente”, ma è meglio definirla mancanza d’intesa, discordia, un po’ come quando, anche per indicare una gran confusione, se una cosa non ha né capo né coda: “Ma che è la veglia di Beo?”, in cui, vien fatto di pensare, mancava appunto l’intesa, per quanto probabilmente Beo sia un personaggio immaginario, troppo sensibile alle bevute e perciò d’umore troppo variabile ovvero umorale specialmente “in senso negativo”, come afferma giustamente il De Mauro

mallegato, s.m. (voce attestata già ‘700): “insaccato fatto con sangue di suino, pezzetti di carne grassa e uva passa” (M. Catastini). Si chiama così perché deriva da “male” e “legato”, non essendo “legato fisso” a differenza del salame: DEI, che la considera voce “toscana ed umbra”.

Si tenga presente ciò che disse un paesano che un tempo faceva all’amore in campagna:

“Dopo finito mallegato e strutto, finì l’amor quando finì il prosciutto” (F. Melani): terminato lo sfruttamento del mangiare (il sanguinaccio, lo strutto e il prosciutto) in casa del presunto suocero, è cessata anche la relazione amorosa

mamai (a), loc.avv., poiché tale espressione vernacolare deriva dalla ripetizione dell’avv. “mai” preceduta dalla prep. sempl. “a”, col significato “ma do’(dove) vai? a in un posto così lontano?, come per dire “ma che ci vai a fare?” 

mambrucco, s.m.: persona brutta o comunque che un individuo intendeva offendere nel senso di “babbeo”, quando non veniva detta bonariamente fra amici studenti qualche tempo fa a causa del suono della parola, usata nel romanesco col significato di “carrettone a grandi ruote” e derivata dal “nome della ditta assuntrice di trasporti, Marbrook” (DEI). Si tratta quindi di una parola non originaria di Fucecchio, bensì importata forse tramite il lucchese “mambrucca”, che ha lo stesso significato del romanesco “mambrucco” visto sopra (DEI). Infatti alla parola lucchese considerata corrisponde quella da me vista al Museo del lavoro e delle tradizioni popolari della Versilia Storica nella Villa medicea di Serravezza (Lucca): “membrucca”: “carro per lastrame”, cioè per il trasporto di lastre di marmo dele Alpi Apuane, o, meglio, dell’Alta Versilia: carro di aspetto non certo piacevole e perciò si spiega il significato assunto molto più recentemente dal nostro lemma nel linguaggio giovanile di una volta. Difatti mambrucco significa anche “villano” (D.Durante-G.F.Turato)

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Presentazione del 4/2/2015,  https://www.montaione.net/il-toscanario/

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Il prossimo appuntamento con questa rubrica è previsto per il giorno 11 febbraio 2020

 

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