di Giancarlo Carmignani
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marżucca, s.f.: mażurca, di cui marzucca è una storpiatura per metatesi, derivando la parola dal polacco “mazurka”, f. di “mazurek”, propriamente della provincia polacca di Mazuria, deduciamo dal DEI e per ricordarlo possiamo pensare ai laghi Masuri, importanti nella storia e nella geografia non solo della Polonia
masa, s.f.: scherzo o peggio, comunque di pessimo gusto, che veniva fatto al tempo del fascismo e in modo meno violento nel secondo dopoguerra fra persone o compagni; era piuttosto volgare consistendo nel percuotere il malcapitato (coprendogli il capo) scelto per tale apparente scherzo o, peggio ancora, ancora nel Pisano, durante il triste ventennio, secondo la testimonianza di Indro Montanelli: segno di persecuzione. Nel libretto attribuito a M. Catastini l’espressione “fare la masa” (da tempo venuta meno) è invece spiegata così: “strofinare le nocche delle mani sui capelli”
mascagna (alla), loc.avv.: pettinatura alla Mascagni, come veniva usata, appunto, dal noto musicista Pietro Mascagni, nato a Livorno nel 1863 e morto a Roma nel 1945, ma di moda specialmente durante il triste ventennio fascista anche a Fucecchio. Era una pettinatura, ovviamente maschile, “senza riga” (DEI), con i capelli rivolti all’indietro
Masoni: cognome di un contadino delle parti di Fucecchio che nel 1929 “andò a veglia, come era solito, e sulla strada del ritorno, di notte, fu ucciso con una fucilata”. Da questo fatto tragico nacque il modo di dire, ormai scomparso: “Non fare come il Masoni” (R. Cardellicchio), che significava in pratica “Ritorna”
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