di Giancarlo Carmignani
lastra, s.f. con un significato particolare nell’espressione “Esser della lastra”: esser nativo del posto e, nel caso nostro, di Fucecchio (dove tale espressione è diffusa), probabilmente perché le strade vi erano lastricate e calpestarle, cioè dimostrare grande attaccamento al paese natìo (tanto da provare per esso una nostalgia intensa, quando ne era lontano: “il mal di lastre”) era una caratteristica di Alessandro Mariotti, musicista fucecchiese che fu raccomandato da Pietro Mascagni grazie alla sua “Marcia funebre”.
Nel Valdarno tra Empoli e Firenze essere della Lastra significa anche abitare a Lastra a Signa, a distinguere quale delle due Signe si abita.
lattaia, s.f.: pesce che un tempo si trovava nel Padule di Fucecchio così come la cheppia, ma che l’inquinamento produca, oltre a danni molto più rilevanti, la scomparsa di tanti pesci non è certo purtroppo una novità!
latte, s.m. Si tenga presente la frase, ora in disuso, “M’è mancato solo il latte di gallina”: mi è “mancato solo l’impossibile” (R. Cardellicchio), non facendo certo il latte la gallina!
lattone, s.m.: “vitello lattante” (M. Catastini), voce pis. secondo il DEI, ma almeno da noi non è più usata, a differenza di un termine uguale, ma dal significato profondamente diverso (“ceffone”, come in umbro) forse derivato da “latta”, cioè “lamiera, intesa come cosa piatta” (DEI) con un suff. accresc. (“-one”) dal valore peggiorativo, si può desumere dal De Mauro
lattughini, s.m. pl. tosc.: pianta selvatica (“Valeriana olitoria”) le cui “rosette di foglie si mangiano in insalata come la lattuga”(DEI)
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