di Giancarlo Carmignani
***
gemià’, v.intr.: gemicare, cioè cadere goccia a goccia (DISC), “stillare”, “verasare” (DEI) ed il verbo vernacolare mi pare senza dubbio espressivo anche perché evoca l’idea del gemere, quasi come se si trattasse di un lamento. Infatti deriva dal lat. parlato ipotetico “gemicare” e questo dal classico “gemere” (Zingarelli)
gengioli, s.m. pl.: “noccioline”, ma è un termine in disuso; anzi, l’ho trovato solo in M. Catastini
germano, s.m.: germano reale (“Anas platyrhyncos”), in altre parti della Toscana chiamato semplicemente reale essendo “fra le anatre (…) la preda più ambita” (C. Romanelli)
gèrso, s.m.: gelso (“Morus alba” o “nigra”: De Mauro), ma usato spesso in senso eufemistico e metaforico, precisamente in quello di sedere, per non dire peggio, per es., nell’espressione “Prenderlo nel gèrso”: essere ingannato o, parlando più volgarmente, essere fregati
Presentazione del 4/2/2015, https://www.montaione.net/il-toscanario/
Tutti gli articoli on line, https://www.montaione.net/category/toscanario/
Il prossimo appuntamento con questa rubrica è previsto per il giorno 18 dicembre 2018