Cinema. L’attesa

MONTAIONE PER UN CINEMA DI QUALITÀ

Cinema Teatro Scipione Ammirato – Piazza Gramsci,  Montaione

Circolo del Cinema “ANGELO AZZURRO” UICC – In collaborazione con il  Comune di MONTAIONE

  • Sabato 23 ore 21,15 e Domenica 24 gennaio 2016 ore 17,30
(Italia –Francia  2015)  100’  Regia di  Piero Messina,

Con Juliette Binoche, Lou de Laage, Giorgio Colangeli, Domenico Liele.

Se vuoi vedere il trailer clicca la freccia

Nel paese siciliano,  poco distante dalla villa in cui Anna vive con il fedele inserviente Pietro, si è appena tenuto un funerale e la donna è stravolta dal dolore. Arriva però dalla Francia la giovane Jeanne, fidanzata con il figlio Giuseppe, la quale, quando riesce ad incontrarla, desidera sapere perché images (1)Giuseppe non si sia presentato per accoglierla. Riceverà risposte che occultano la verità perché la stessa è troppo dura per confessarla persino a se stessa.  Piero Messina al suo primo lungometraggio ha centrato l’obiettivo vanificando subito i sospetti di chi, sapendolo aiuto regista di Sorrentino, temeva che fosse affetto da qualche forma di manierismo ereditato dal maestro. Non è così, se si esclude la sequenza peraltro significante dei titoli di testa. Dichiarando la propria remota fonte di ispirazione in “La vita che ti diedi” di Pirandello il regista mette invece in gioco la propria sicilianità (è nato a Caltagirone) depurandola immediatamente da qualsiasi notazione folcloristica per porre invece al centro lo spazio, sia esso quello degli interni della villa su cui pesa il senso della perdita che quello del paesaggio che la circonda. Evidenzia poi uno sguardo attento alla ritualità più ancestrale quando fa della processione della Settimana Santa un momento nodale della vicenda. Perché quella che viene narrata è la storia di una Passione (si pensi alla prima fondamentale inquadratura) vista però dal punto di vista della Mater Dolorosa. Anna non può e non sa accettare la separazione da Giuseppe e nel momento in cui si trova davanti Jeanne comprende di avere l’inattesa opportunità di poter prolungare, suo tramite, la presenza di chi non c’è più. Il progressivo avvicinamento tra le l'attesadue donne (che Messina presenta come entrambe di origine francese facilitandone quindi la comunicazione) dovrebbe proteggere la giovane da un dolore difficile da gestire ma in realtà è fondamentalmente funzionale al bisogno inconfessabile della madre. L’attesa di chi non c’è (o non c’è più), grazie all’interpretazione della Binoche ma anche a quella per nulla intimidita di Lou De Läage, diventa così uno scavo nelle dinamiche di un’elaborazione di un lutto da un lato e di una ipotetica presa di consapevolezza di una separazione da qualcuno che è ancora vivo dall’altro. Una delle domande a cui spetta allo spettatore fornire una risposta personale è quale sia la più difficile da superare.

   Giancarlo Zappoli, Mymovies

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Addio a Ettore Scola, maestro del cinema

Il grande regista aveva 84 anni. L’avevamo contattato qualche tempo fa comunicandogli la nostra intenzione di premiarlo con la ottava edizione del GIGLIO d’ORO. Ettore ne era lusingato e ci aveva dato la sua disponibilità, purtroppo non lo potremo più incontrare, ma ci impegniamo a tenere viva la sua memoria con il suo cinema che ha raccontato l’Italia. 

Cliccando il collegamento leggi Ricordo di Ettore Scola

da Il circolo del cinema “L’Angelo Azzurro”

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