E’ on line VdC Archivi

Continua la pubblicazione della digitalizzazione degli archivi di Vita di Comunità  che settimana dopo settimana ci porterà a completare questo paziente lavoro e, quindi, la completa disponibilità per il pubblico montaionese di oltre venti anni, ad oggi, di percorso parrocchiale.

La pubblicazione proseguirà nel giorno di mercoledì di ogni settimana

Clicca e scarica i seguenti numeri:

vdc265

vdc266

 

 

 

 

 

 

 

Il Toscanario

logoToscanario

di Giancarlo Carmignani

****

 

pìmperi, s.m.: “pene dei bambini”: il t. è caduto in disuso, per quanto “pimperi in calzoni” venisse detto almeno prima del ‘900 in riferim. a un bambino a cui “si mettevano i calzoncini per la prima volta” (DEI) e una traccia per così dire di archeologia linguistica, ma non remota, del t. può essere fornita dal soprannome fucecch. “Pimperi”

pina, s.f.tosc.: pigna (e non dell’uva nel qualcaso bisognerebbe dire “grappolo”), in ling. bot. “strobilo”

pinaiolo, s.m.: boleto granuloso ( “Boletus” o “Suillus granulatus”), ma quel fungo di dimensioni maggiori o comunque più “cicciuto”, che da noi è chimato “doppio”, è il “Suillus bellinii”

ABBREVIAZIONI

ABBREVIAZIONI EVENTUALI

Presentazione del 4/2/2015,  https://www.montaione.net/il-toscanario/

Tutti gli articoli on line,  https://www.montaione.net/category/toscanario/

Il prossimo appuntamento con questa rubrica è previsto per il giorno 2 novembre 2021

 

E’ on line VdC Archivi

Continua la pubblicazione della digitalizzazione degli archivi di Vita di Comunità  che settimana dopo settimana ci porterà a completare questo paziente lavoro e, quindi, la completa disponibilità per il pubblico montaionese di oltre venti anni, ad oggi, di percorso parrocchiale.

La pubblicazione proseguirà nel giorno di mercoledì di ogni settimana

Clicca e scarica i seguenti numeri:

vdc263

vdc264

 

 

 

 

 

 

 

Il Toscanario

logoToscanario

di Giancarlo Carmignani

****

 

pìllora, s.f.: “ciòttolo grosso di fiume” nei vernacoli pis., lucch. e pist. “pilloro”, mentre sec.il DEI sarebbe una voce fiorentina

piluccà’, v.tr.: piluccare nel senso di prendere qua e là cose di scarso valore “a ufo”, cioè senza pagare e questo non suscita certo simpatia in chi vede far ciò senza alcuna necessità. Invece nel Pisano si trova “Peluccare” al posto di piluccare, come diciamo noi, nel senso di “strappare con le mani pezzetti di pane” (C.Giani)

pilustrello, s.m.: pipistrello, ma nei nostri tempi si sente usare molto raramente questa forma corrotta probabilm. per influenza di “pelo”, se non di “pelle”, di cui sono le ali di questo chirottero. Tale infl. Spiega anche la var. “pilistrello”, rara peraltro anch’essa

ABBREVIAZIONI

ABBREVIAZIONI EVENTUALI

Presentazione del 4/2/2015,  https://www.montaione.net/il-toscanario/

Tutti gli articoli on line,  https://www.montaione.net/category/toscanario/

Il prossimo appuntamento con questa rubrica è previsto per il giorno 26 ottobre 2021

 

E’ on line VdC Archivi

Continua la pubblicazione della digitalizzazione degli archivi di Vita di Comunità  che settimana dopo settimana ci porterà a completare questo paziente lavoro e, quindi, la completa disponibilità per il pubblico montaionese di oltre venti anni, ad oggi, di percorso parrocchiale.

La pubblicazione proseguirà nel giorno di mercoledì di ogni settimana

Clicca e scarica i seguenti numeri:

vdc261

vdc262

 

 

 

 

 

 

 

Il Toscanario

logoToscanario

di Giancarlo Carmignani

****

 

pillaccolosa, agg. (“palloccolosa” a Empoli), var. dell’agg. anch’esso tosc., “pillaccheroso” (al m., s’intende): cosparso di “schizzi di fango” o grumi di “sudiciume” attaccati al pelo di pecore o capre (De Mauro) e questo può spiegare perché “farla pillaccolosa” significa farla lunga (in modo proprio fastidioso), tenendo presente, appunto, che la lana degli ovini può essere davvero lunga. Approfondendo ulteriormente l’origine della parola, “pillaccola” è una voce tosc. che indica il “cacherello delle capre e delle pecore” e potrebbe derivare dal lat. “pil(u)la”: “pallottola”, “pìllola”, probabilm. “evoluto” a indicare “cacherello” anche per la contaminazione con “(ca)ccola” = “sudiciume”, donde il signific. visto di “sudiciume delle pecore e delle capre nella lana” (DEI). Non a caso in rifer. a cose sgradevoli esiste la rima scherzosa “càccole e pillàccole”

pillo, s.m.: massa indigesta, come quando viene detto: “Il pasto m’ ha fatto pillo nello stomao”: il pasto mi si è fermato nello stomaco, per cui lo digerisco male un po’ come se fosse una palla o un pestello, appunto sin. di “pillo” (DISC). Infatti M.Catastini registra la voce a “Pillarsi” (a mio parere, non più esistente o in via d’estinzione) col signific. di “raggrumarsi in pallottole”. È inoltre da notare che nel Pisano è chiamato “Pillone” (C.Giani) “il cibo che non vuole scendere nello stomaco”. Invece l’acqua di Pillo, località presso Gambassi e la quale era molto rammentata a Fuc. dicendo, per es., “Ti ci vorrebbe l’acqua di Pillo!” a chi era stitico, risulta che abbia funzioni lassative

pillone, s.m.: manufatto in cemento o comunque di pietra anche serena usato per lavare pure i panni a mano; lavatoio “a forma di vasca rettangolare” (M.Catastini); t. ancora diffuso questo (con l’accresc.) del s. f. tosc. “pilla” (“recipiente di pietra”: DEI), che cambia genere, come avviene per molti accrescitivi, nota il De Mauro, parlando ben più in generale

ABBREVIAZIONI

ABBREVIAZIONI EVENTUALI

Presentazione del 4/2/2015,  https://www.montaione.net/il-toscanario/

Tutti gli articoli on line,  https://www.montaione.net/category/toscanario/

Il prossimo appuntamento con questa rubrica è previsto per il giorno 19 ottobre 2021

 

E’ on line VdC Archivi

Continua la pubblicazione della digitalizzazione degli archivi di Vita di Comunità  che settimana dopo settimana ci porterà a completare questo paziente lavoro e, quindi, la completa disponibilità per il pubblico montaionese di oltre venti anni, ad oggi, di percorso parrocchiale.

La pubblicazione proseguirà nel giorno di mercoledì di ogni settimana

Clicca e scarica i seguenti numeri:

vdc259

vdc260

 

 

 

 

 

Il Toscanario

logoToscanario

di Giancarlo Carmignani

****

 

pilandróne, s.m.: “scansafatiche, poltrone”, com’ è scritto nel DEI in rifer. a “pelandróne”. Questo t. è possibile che derivi dal piemont. “plandra”, anche “donna sciatta”, più che da“palandrone”: “uomo vestito con palandra” o con la sua var. “pelandra”: “veste lunga da uomo” (ma prima ancora “veste femminile”) “portata in casa in Toscana dalla seconda metà” del Quattrocento e in seguito il t. è stato usato “in senso ironico” da Verga e D’Annunzio (DEI), mentre il suff. “–one” ha in questo caso una “connotazione peggiorativa” (De Mauro). Peraltro la var. vista (usata dalle nostre parti in modo improprio probabilm. anche per la sua origine non certo autoctona, come abbiamo visto) al posto di “pelandrone” è piuttosto in disuso, sostituita da termini per non ben più significativi e perciò espressivi

pillàcchera, s.f. tosc. (DISC): “Schizzo di fango; sudiciume”; al pl. “frange motose”. Invece in Maremma chiamano pillacchere i prodotti di una pianta (M.P. Bini): quella che noi riteniamo sia la bardana o lappa (“Arctium lappa”), dai “fiori rossi in capolini avvolti da brattee uncinate, che facilitano la disseminano” (Diz. bot.). A Empoli veniva detto: “Non la fà’ pillaccherosa!”: non la fare lunga, mentre noi diciamo con lo stesso signific., ma con un’orig. diversa (ved. “pillaccolosa”): “ ‘Un la fà’ pillaccolosa!”.

Approfondendo ulteriorm. il discorso sulla lappa, si chiama anche “lappola”, i cui frutti sono appunto uncini, i quali “si attaccano facilmente alle vesti e al vello degli animali” (DISC). Infatti noi da bambini ci divertivamo a lanciarli per farli attaccare alle maglie dei nostri compagni di gioco

pillaccolona, s.f.: donna “stucca”, difficile, che “la fa lunga”

ABBREVIAZIONI

ABBREVIAZIONI EVENTUALI

Presentazione del 4/2/2015,  https://www.montaione.net/il-toscanario/

Tutti gli articoli on line,  https://www.montaione.net/category/toscanario/

Il prossimo appuntamento con questa rubrica è previsto per il giorno 12 ottobre 2021

 

E’ on line VdC Archivi

Continua la pubblicazione della digitalizzazione degli archivi di Vita di Comunità  che settimana dopo settimana ci porterà a completare questo paziente lavoro e, quindi, la completa disponibilità per il pubblico montaionese di oltre venti anni, ad oggi, di percorso parrocchiale.

La pubblicazione proseguirà nel giorno di mercoledì di ogni settimana

Clicca e scarica i seguenti numeri:

vdc257

vdc258

 

 

 

 

 

Il Toscanario

logoToscanario

di Giancarlo Carmignani

****

 

pignatta, s.f., a dire il vero, t. poco usato da noi: pentola, ma compare nel proverbio contadino, sia pure poco diffuso: “Pignatta vòta e boccale asciutto guasta il tutto”, cioè senza mangiar e senza bere non si va per niente bene

pila, s.f.: denaro (in gergo: DEI) forse per l’idea dell’accumulo che tale t. può dare 

pilà’, v.intr.: “pigolare” (M.Catastini, che però non tronca la parola come noi facciamo nel parlato non sorvegliato), mentre in lucch. “piulare”, sec. P.Fanfani signific. “lamentarsi ingiustamente”. Infatti il DEI accenna al lucch. “piulare”, praticamente uguale al lat. ipot. “piulare”, d’origine onomatopeica, ma da noi la voce non è più in uso

ABBREVIAZIONI

ABBREVIAZIONI EVENTUALI

Presentazione del 4/2/2015,  https://www.montaione.net/il-toscanario/

Tutti gli articoli on line,  https://www.montaione.net/category/toscanario/

Il prossimo appuntamento con questa rubrica è previsto per il giorno 5 ottobre 2021