di Giancarlo Carmignani
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pepa, s.f.: giovane o comunque donna di vivacità tale da rasentare l’indiscrezione (donde forse anche un soprannome fucecch.) o addirittura “impertinente”, come nel dimin. di “pepe” “pepino” (DEI), mentre “pepina” può esser definita una giovane “tutto pepe” per la gran vivacità
per, prep. pronunziata talora con l’apocope in parte come in fiorent. e come nel caso del proverbio non veritiero (come abbiamo visto non sempre lo sono i proverbi!): “pe’ ‘r capretto e pe’ l’agnello ‘un s’adopra ir cortello”, ma non è vero che per uccidere il capretto e l’agnello non si adopera il coltello; infatti queste povere bestiole vengono sgozzate ricorrendo a tale strumento
péra, s.f. Nel contado fucecch. viene detto ancora da taluni al plurale “le pera”, forse risentendo, sia pure senza saperlo, dell’influsso del pl. neutro lat., in cui la desinenza –a abbondava
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