Ricordo del Marchese Cosimo Ridolfi, politico e agronomo montaionese

Di Rino Salvestrini

2015: quest’anno è da ricordare Cosimo Ridolfi, per i 150 anni dalla morte; certamente ci saranno, spero, cerimonie e conferenze ben più degne di queste righe, ma temo la dimenticanza e poi ci tengo a dire che il marchese era un montaionese  e che non seppe mai di essere un castellano!

Cosimo RidolfiMolto si è detto e soprattutto molto si è scritto sul Marchese Cosimo Ridolfi, ma non è consigliabile attingere alle varie storie dell’uomo e delle sue opere sia in politica che in agricoltura, rifriggendo il già noto. Posso soltanto telegraficamente in poche righe sintetizzare  chiedendo scusa all’ interessato.

Cosimo Ridolfi nacque nel 1794 a Firenze, fece studi di botanica, storia naturale e fisica  a Firenze e Pisa e, ad appena 19 anni, fece parte dell’ Accademia dei Georgofili e nel 1826 ricoprì la carica di vicepresidente. Nel 1827 fu fra i fondatori della Cassa di Risparmio di Firenze e nel 1834 aprì a Meleto la prima scuola agraria che fu visitata nel ’41 dal Granduca , chiusa nel ’42 e riaperta a Pisa l’anno dopo dove i Ridolfi  iniziò le lezioni di agraria. Poi verrà l’ Istituto Agrario di Firenze. Fu gonfaloniere di Empoli dal 1840 al 1846. Da ricordare le sue scuole di mutuo insegnamento secondo il metodo lancasteriano; il “Giornale agrario” fondato col Lambruschini e il Vieusseux; soprattutto sono da ricordare le nuove concezioni agrarie sperimentate a Meleto, conosciute come “le colmate di monte” e “le coltivazioni di poggio” di  Agostino Testaferrata.

Nel 1848 ricoprì le cariche di ministro degli Interni, dell’Agricoltura, dell’Istruzione, degli Esteri e anche di presidente del Consiglio. Nel 1860 fu nominato senatore del Regno d’Italia. Morì a Firenze nel  1865.

Però cercherò di rimediare con qualcosina di piccolo, ma di originale, che riguarda i rapporti del Marchese con Montaione in Valdelsa, anzi queste pagine sono dedicate all’illustre concittadino.

Scarica Il Marchese Cosimo Ridolfi (pdf)

 

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