Informazioni sulla biblioteca “a biscondola” di Montaione Anno 2022, n.10

Sei un giovane lettore e vuoi conoscere storie divertenti e bambini lettori come te?
Ti aspettiamo in biblioteca giovedì 13 Ottobre 2022 alle ore 17!

ORARIO DI APERTURA INVERNALE

MARTEDI 9:00-13:00 \ 15:00-19:00
MERCOLEDI 15:00-19:00
GIOVEDI 15:00-19:00
VENERDI 9:00-13:00
SABATO 9:00-13:00

 

Ripartono gli incontri del Circolo di Lettura
Prossimo appuntamento
Giovedì 20 Ottobre alle ore 17

 

Vi aspettiamo sabato 29 Ottobre ore 10.30 con
TARTU-FIABA. Un bosco mostruoso
Non mancate!

 

 

Il Comune di Montaione aderisce a “Ottobre Rosa” e “Giornata Mondiale della Salute Mentale”

In adesione alla campagna “Ottobre Rosa”, dedicata alla prevenzione ed alla diagnosi precoce del tumore al seno, che si celebra ogni anno nel mese di ottobre e che quest’anno compie 30 anni, l’edificio del Municipio, oggetto di recente ed innovativo intervento di illuminazione, a far data dal giorno 8, si colorerà di ROSA per tutto il mese di ottobre.

Si precisa inoltre che, l’edificio stesso, nelle notti del 9 e 10 di ottobre sarà colorato di verde in occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale, cui aderisce il nostro Comune.

Fonte: Comunicato stampa del Comune di Montaione

 

Salvestrini: Le Querciole, La Collinella

Le Querciole, La Collinella

A cura di Rino Salvestrini (rino.salvestrini@montaione.net)

Fino a duecento anni fa questa zona del Comune di Montaione, sebbene prossima al capoluogo, non era molto antropizzata: due erano le case, la Querciola e la Collina. Alla metà del Novecento con la crisi dell’agricoltura la Collina fu demolita, mentre la Querciola ha ritrovato nuova vita con il turismo verde. Due case, due destini, ma sorsero anche altre case e anche di queste vediamone la storia, per capire come deve essere affrontato il futuro: la storia serve a questo.

Si tratta di una zona molto bella, varia, amena, riposante e tipicamente toscana. Percorrendo la strada che da Montaione si dirige verso Santo Stefano, troviamo le crete, colline d’argilla, o meglio di mattaione come si dice qui, slavate alle piogge, nude o quasi, solo nei vallini alligna la ginestra e il biancospino, in un paesaggio lunare interrotto solo da pecore al pascolo o dal volo delle gazze.

Per i turisti la foto è d’obbligo!

Dirigendosi verso la Collinella e poi verso le Querciole (ora si chiama così l’antica casa) il paesaggio cambia: il suolo si fa tufaceo, fresco, fertile, le viti ben allineate delle vigne coprono le rotonde colline, così come gli ulivi che danno il miglior olio che un buongustaio possa desiderare.

Ecco i cipressi che sono il simbolo della Toscana, ma vedi anche alberi da frutto e i campi rossi di lupinella e gialli di rape; più giù verso la valle dell’Aia arriva il bosco con le querce, i lecci e le acacie.

Scarica Le Querciole La collinella (pdf)

 

Salvestrini: Elenco di consistenza della Biblioteca del convento dei frati minori di San Francesco stimmatizzato di San Vivaldo (Montaione)

Elenco di consistenza della Biblioteca del convento dei frati minori di San Francesco stimmatizzato di San Vivaldo (Montaione)

A cura di Rino Salvestrini (rino.salvestrini@montaione.net)

Un giorno dell’estate 2003 chiesi a padre Luigi Civilini se mi faceva visitare la misteriosa biblioteca che pochissimi avevano avuto la fortuna di vedere. “Da molti anni non si entra in questa stanza” confessò il padre che aveva preso la chiave e mi ci aveva accompagnato subito. Era una biblioteca zeppa di libri, libri sugli scaffali in doppia fila, altri per pari ficcati sopra, libri sparsi per terra e in due voluminosi cumuli, libri anche sopra la scaffalatura e le rondini avevano costruito il loro nido sui volumi della “Storia di Roma” del Rollin. Rimasi scioccato, ringraziai padre Luigi e ci pensai su per un paio di giorni, poi ritornai dal padre e gli dissi che avevo da fargli una proposta e il padre che mi aveva capito, non mi fece parlare e disse:

“Vorrebbe riordinare la biblioteca!”

Cominciai subito il 16 Agosto 2003 e ci trascorsi le mattinate dell’estate, prima di tutto togliendo le riviste che sistemai in una cella attigua e mettendo sugli scaffali i volumi che erano per terra, quindi cominciai ad azionare l’aspirapolvere per togliere quella polvere storica quasi quanto i libri. Il padre mise le mani avanti dicendo che non poteva spendere. Però veniva spesso a curiosare e cominciò ad osservare:

-Dove posso comprare la scaffalatura nuova da mettere al centro della sala?

Qualche giorno dopo:

-I tetti del convento sono stati accomodati, ma prima ci pioveva e questo soffitto avrebbe bisogno di essere intonacato in certi punti.

Cose che fece subito: comprò la scaffalatura e fece sistemare il soffitto a Paolo Grieco anche dopo avere chiamato l’ingegnere Campani per verificare la stabilità del pavimento per mettere la scaffalatura centrale. Poi fece tinteggiare il soffitto e verniciare le antiche scaffalature in legno, le finestre e la porta, fece portare un tavolo, comprò la scala in lega leggera, fece mettere nuovi punti luce, pulire il pavimento a mattoni e dare la cera, ci fece portare una grossa stufa perché non tremassi con l’incipiente inverno: ci aveva preso gusto padre Luigi Civilini.

Scarica Biblioteca dei frati (pdf, 297 pagine)

Salvestrini: Monsignor Giulio Pacifico Vanni – Arcivescovo

Monsignor GIULIO PACIFICO VANNI – Arcivescovo

A cura di Rino Salvestrini (rino.salvestrini@montaione.net)

La famiglia Vanni, una delle diverse che vivevano nella zona fra Gambassi e Ponte alle Formicole, quella di Ferdinando, abitava a Poggio Incontri e questa è la situazione al Censimento Nazionale decennale del 1901, nel Comune di Montaione, che al tempo comprendeva ancora l’attuale Comune di Gambassi Terme.

Nasce a Santa Maria a Chianni nel comune di Gambassi (Firenze) nella diocesi di Volterra il 25 settembre 1893. Nel settembre 1908 è accolto nel collegio di Giaccherino ed il 2 agosto 1911 diventa frate minore al Bosco ai Frati.

Fa la sua professione semplice il 2 agosto 1912 e successivamente, nel convento di San Romano, termina il ginnasio. Compie i tre anni di studi di filosofia a San Vivaldo (1 913-1916) e di seguito è trasferito a Colleviti di Pescia per seguire gli studi di teologia, studi interrotti durante il servizio militare svolto a Carrara e Massa.

Riprende poi gli studi teologici a Siena dove il 15 ottobre 1919 emette la professione solenne ed il 14 marzo 1920 è ordinato sacerdote. Maestro dei chierici a San Vivaldo e a Siena (1920-1923), nel 1924 va missionario in Bolivia. Rientra in Italia nel 1929 e l’anno successivo parte per la Cina come missionario.Vanni Arcivescovo

Lavora nel vicariato Sianfu a Wu-Kuan-Faug e a Shang- Shien. Il 14 giugno 1932 è eletto vescovo di Zapara e vicario apostolico di Saifu ed il 12 ottobre è consacrato a Hankow da Mons.Eugenio Massi. Apre poi un seminario a Tung-Kuan. Nel 1946 è Arcivescovo di Sianfu e primate dello Shensi. Due anni dopo rientra in Italia per cercare aiuti, ma nel frattempo l’occupazione comunista gli impedisce il rientro in Cina.

Il 10 maggio 1952 è nominato vescovo nella sede di Sovana-Pitigliano ed il 19 giugno successivo presta giuramento alla presenza del Presidente della Repubblica Einaudi. Nella sede di Sovana-Pitigliano rimane fino al 13 luglio 1963. Infatti desideroso di ritirarsi in preghiera, all’età di settant’anni, rinunzia alla diocesi ed è trasferito alla sede titolare di Proconneso ricevendo anche la nomina di consultore della S.Congregazione del Concilio.

Dopo un lungo pellegrinaggio in Terra Santa si stabilisce nel Collegio di Grottaferrata ove può partecipare alle sessioni del Concillio Ecumenico Vaticano II.
Muore nel convento di San Francesco a Fiesole il 26 giugno 1967 all’età di 74 anni.