La gratitudine

di Cristina Martini

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Le persone vogliono essere felici, se lo mettono come primo obiettivo e poi… lo perdono di vista.

Proprio mentre stavo riflettendo su questo ricevo una delle tante mail in cui cercano di venderti un corso e aprendola per sbaglio, un po’ irritata con me per non averla cancellata subito ci trovo scritto:

“La cosa che tutti gli esseri umani hanno in comune è che tutti noi vogliamo essere felici, dice Padre David Steindl-Rast. Egli ci suggerisce che la felicita’ nasce dalla gratitudine. Una lezione illuminante che ci spinge a rallentare, Guardare dove stiamo andando, e soprattutto, essere grati.”

E’ vero, se chiedi a qualcuno cosa vuole raggiungere nella vita, sicuramente tra i primi posti mette la felicità. E perchè è così difficile da raggiungere?

Ascoltando le persone parlare ci si rende conto che, spesso, invece di essere felici per quello che hanno, sono infelici per quello che non hanno. Si soffermano sulle aspettative mal riposte, sulle delusioni inflitte dgli altri dimenticandosi dell’obiettivo primario. Perchè per provare felicità bisogna partire da ciò che ci fa stare bene, un pensiero, un gesto, un ricordo, un’emozione, una parola, un sorriso. E’ un esercizio molto facile da fare, una cosa banale per chiunque voglia allenarsi, perchè per avere pensieri positivi bisogna allenarsi, proprio come ci si allena a correre se si vuole partecipare alla maratona di NY.

Nel momento in cui la mente si sofferma sul ricordo di una discussione, di una delusione, di un brutto evento, automaticamente lo stato d’animo cambia, il volto diventa triste, le spalle si incurvano e tutto il corpo si predispone alla chiusura e alla sofferenza. Al contrario, se la nostra mente trova un ricordo piacevole, subito si forma davanti un’immagine felice, piena di colori, suoni di belle parole, e subito le emozioni legate a quel momento ritornano in vita e tutto il corpo si sente gratificato, forte, pieno di entusiamo. E allora mi domando: per quale motivo le persone continuano a rivivere le difficoltà, per quale motivo scelgono di rimanere ancorate a delusioni passate senza riuscire a perdonare?

Forse hanno dimenticato che basterebbe spostare i pensieri dal “io devo ricevere” a “io sono grato per quello che ho e che ricevo ogni giorno”.

I problemi e le difficoltà fanno parte della vita di ciascuno e molto spesso non è solo quello che accade, ma come noi decidiamo di affrontare quello che ci accade che fa la differenza.

Il pensiero mi porta a quelle tante coppie che con il tempo, i figli e tutte le loro necessità, il lavoro, la routine, le difficoltà, lasciano che le incomprensioni vadano a scalfire il loro rapporto. Ogni volta che la ferita per una cosa non ricevuta, il ricordo di una lite, permettono di rinfacciare una mancanza, si va a togliere qualcosa di ciò che era stato costruito. E’ come quando da bambini giocavamo in spiaggia al bastoncino di legno; ciascuno toglieva una piccola manciata di sabbia e alla fine quel piccolo e sottile steccolo in cima vacillava e cadeva giù. Si rinuncia a rimettere la sabbia intorno per rendere il rapporto più forte, preferendo lasciarlo in balia di chiunque lo passa scalfire.

“Ritrovare dove stiamo andando, dove vogliamo andare ed essere grati”, e anche scegliere i nostri pensieri e le immagini con cui vogliamo nutrire la nostra mente. E invece di soffermarsi all’ultima delusione o all’aspettiva violata, si può andare a cercare un pò piùindietro, fino a quel giorno in cui ci sentivamo felici, grati, pieni di amore, e fermarsi lì, a quel momento e riviverlo, ascoltare le parole, i suoni, le emozioni, e farli entrare di nuovo dentro di noi, a riempirci di energia e di gioia.

Perchè la persona speciale che sei oggi è il frutto di tutto ciò che è stato fino ad ora, ogni avvenimento ti ha permesso di diventare quello che sei oggi, e puoi esserne solo orgoglioso e soprattutto infinitamente grato.

 

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