di Giancarlo Carmignani
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ciàngalo, agg. (ma viene detto prevalentemente al femminile: si pensi, per es., all’espressione abbastanza diffusa a Fucecchio, almeno nel linguaggio familiare “maglia ciàngala”): cadente, quasi informe, anzi pressoché il contrario di aderente perché troppo ampio, largo, non proprio unito al resto del corp
ciantello, s.m.: “piccolo grappolo d’uva” (M. Catastini); voce toscana (DEI), ma da noi è ancora più usato il dim. “ciantellino”
ciappella, s.f. in disuso: cappella (d’un fungo); deriva dal lat. tardo “cappella”, dimin. di “cappa”: specie di berretto, mentre è dalla “cappa” di S.Martino di Tours, conservata e venerata nell’ “oratorio del palazzo dei re Franchi”, che è derivato il termine “cappella”, da intendere come oratorio in part. con “reliquie di Santi” (DEI) o come “edicola con altare lungo le navate delle chiese” (DISC)
Ciardi: cognome di un “personaggio locale, che in una certa occasione importante”, anziché “essere puntuale, arrivò tardi e si trovò con le pive nel sacco” (R. Cardellicchio), cioè “senza aver concluso nulla” (DISC). Così anche ricorrendo alla rima, cara al popolo, viene detto: “Si fa come il Ciardi, di presto si fa tardi”
Presentazione del 4/2/2015, https://www.montaione.net/il-toscanario/
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Il prossimo appuntamento con questa rubrica è previsto per il giorno 23 maggio 2017