La settimana dal 13 al 18 giugno a Montaione sarà possibile incrociare diversi percorsi d’arte che
interessano il borgo e il complesso museale della Gerusalemme di San Vivaldo e si presentano con i nomi di
Anabasis V e M.Arte in centro. Nell’ambito della collaborazione pluriennale che si è consolidata tra il comune
valdelsano e l’Accademia delle Belle Arti di Firenze sono arrivati a Montaione 14 studenti dislocati tra San
Vivaldo e il borgo per le iniziative in programma quest’anno.
Anabasis V, giunta alla quinta edizione vede coinvolti un gruppo internazionale di studenti dell’Accademia di
Belle Arti di Firenze. Per una settimana saranno impegnati tra i percorsi della piccola Gerusalemme di S.
Vivaldo dove ormai da vari anni si alternano studenti che facendo tesoro dell’unicità del luogo, propongono
interventi in profondo dialogo con i luoghi del Sacro Monte e della natura che lo circonda.
M.Arte in centro è senza dubbio un’occasione straordinaria per aprire una finestra e accompagnare i
cittadini di Montaione attraverso i percorsi di ricerca dell’arte contemporanea. Gli studenti, ospitati in locali
del centro storico, temporaneamente trasformati in studi d’artista sempre aperti a tutti, mostreranno il proprio
lavoro dalla nascita dell’idea fino alla realizzazione finale. Opere pensate per instaurare un dialogo e favorire
l’interazione con i cittadini.
Domenica 18 giugno alle ore 15,30 a San Vivaldo inoltre è prevista l’inaugurazione de La Samaritana al
pozzo, titolo di uno degli altorilievi che compongono il tesoro cinquecentesco dei gruppi plastici del Sacro
Monte di S. Vivaldo, oggi conservato nel Museo d’Arte di Cleveland (USA). Sarà installato nella sede
originale una copia dell’altorilievo, un lavoro che ha visto impegnati tre studenti della Scuola di Scultura per
oltre due anni e che restituirà un tassello della storia del complesso museale dopo più di un secolo di
assenza. L’opera originale, attualmente danneggiata e non esposta al pubblico in attesa di restauro, non è
mai stata riportata in Italia dopo la sua vendita all’inizio del XX secolo.Con il progetto didattico è stata
realizzata una copia utilizzando il fango argilloso depositato nelle cantine dell’Accademia durante l’alluvione
del fiume Arno del 4 novembre 1966, probabilmente molto simile a quella usata all’epoca della realizzazione
dell’originale.
Il complesso della Gerusalemme di San Vivaldo, costruito nei primi anni del XVI sec. Per iniziativa dei
frati Minori di San Francesco, rappresenta uno degli esempi più significativi di riproduzione dei luoghi di
Terra Santa in occidente, a scopo di pellegrinaggio sostitutivo, peculiare per il suo impianto topografico: le
cappelle e i tempietti che sono disposti nel bosco adiacente al convento sono disposti secondo un ordine
che riproduce in scala l’esatta planimetria della Gerusalemme del tempo. Gli edifici ospitano gruppi scultorei
ispirati alla Passione e alla vita di Cristo, realizzati da maestri di importanti botteghe dell’epoca.
La cappella del Pozzo della Samaritana è tra quelle di epoca cinquecentesca che riproduce episodi della vita
di Cristo non direttamente legati alla Passione.
Contestualmente all’inaugurazione della copia della Samaritana al Pozzo, sarà possibile ammirare le opere
realizzate dagli studenti nel percorso museale.
Nel borgo di Montaione alle ore 18,30 di domenica 18 giugno sarà aperta la mostra conclusiva delle opere
realizzate negli studi d’artista, un progetto attuato in collaborazione con l’associazione Borgoalto, Centro
Commerciale Naturale, che ha consentito di rivitalizzare per una settimana alcuni fondi commerciali del
centro storico temporaneamente non usati.
Il professor Cristian Biasci, referente del progetto per conto dell’Accademia delle Belle Arti di Firenze,
insieme alla collega Angela Nocentini, dichiara: “Anabasis è sicuramente una preziosa esperienza formativa
per i nostri studenti e allo stesso tempo specchio delle sensibilità contemporanee. La realizzazione della
copia della Samaritana al Pozzo è un intervento che, oltre al valore didattico e formativo, rappresenta una
testimonianza dell’alta qualità professionale che raggiungono gli studenti dell’Accademia di Belle Arti di
Firenze che, per l’occasione, si sono misurati con la grande scuola della scultura fiorentina del cinquecento”.
Il Sindaco di Montaione Paolo Pomponi è molto contento di queste manifestazioni che consolidano e
rafforzano ulteriormente il rapporto ormai pluriennale tra l’Accademia di Belle Arti di Firenze e il Comune di
Montaione. L’assessore alla cultura Rachele De Prisco dichiara: “L’esperienza di quest’anno offrirà una
possibilità unica ai nostri concittadini di immergersi all’interno delle opere d’arte contemporanea che gli
studenti creeranno traendo ispirazione dalla magia di San Vivaldo e, per la prima volta, anche dal contatto
con il centro storico e con l’interazione dei visitatori e di tutti coloro che vorranno affacciarsi dentro i nostri
‘fondi chiusi’.. riportati in vita per qualche giorno, per visitare un’esperienza nuova e sconosciuta… tutto
questo grazie all’ospitalità dei proprietari che si sono prestati, con grande fervore ed entusiasmo, a questa
sperimentale valorizzazione dei luoghi a noi più cari, nella speranza che, come tutte le cose belle, un segno
venga lasciato. Perché l’arte e la cultura siano, come sempre, veicolo di dialogo e comunicazione, uno dei
migliori strumenti che abbiamo per riscattarci e migliorarci”.
Informazioni:
Comune di Montaione – Ufficio Cultura tel. 0571699267-205
cultura@comune.montaione.fi.it
www.montaioneintuscany.it